Maria Mazzotta

Maria Mazzotta – Amoreamaro

Un’intensa e appassionata riflessione, da un punto di vista femminile, sui vari volti dell’amore: da quello grande, disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato. È “Amoreamaro”, il nuovo album di Maria Mazzotta, una delle personalità musicali tra le più emblematiche del Sud Italia. Già nel ‘Canzoniere Grecanico Salentino’, la Mazzotta è arrivata ad essere una delle voci più apprezzate del panorama della world music europea.
Dieci brani in tutto, di cui due inediti, che attraversano senza timore tutte le emozioni che questo sentimento può suscitare, trovando nel canto, come da tradizione popolare, la catarsi, la consolazione, la forza e la “cura”. Si va dagli stornelli ai brani di tradizione riarrangiati ed arricchiti con nuove sonorità e parole, sino alle pietre miliari che hanno lastricato la strada della grande canzone Italiana come “Lu pisci Spada” di Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più” portata al successo da Gabriella Ferri e “Rosa canta e cunta” della grande cantautrice siciliana Rosa Balistreri.
Ma il cuore del disco alberga nei due inediti in lingua salentina: “Nu me lassare”,una dolorosa ballata d’amore, un’invocazione a chi non c’è più, e la title track “Amoreamaro”, una pizzica, tradizionalmente ritmo risanatore per le “tarantolate”, che idealmente si prefigge di guarire un mondo malato.
A guidare musicalmente il tutto ci sono la fisarmonica ed il pianoforte del malgascio Bruno Galeone, al quale talvolta si uniscono i tamburi etnici e le percussioni dell’iraniano Bijan Chemirani (in “Tore Tore Tore”) e il didgeridoo di Andrea Presa (in “Amoreamaro”). L’illustrazione in copertina è un lavoro esclusivo di Simone Lomartire. Grafica di Giulio Rugge.

L’album pubblicato il 10 gennaio 2020 da Agualoca Records, ha ottenuto un grande riscontro dal pubblico e dalla critica musicale. Il 2020 ha visto Maria Mazzotta tra i cinque finalisti delle Targhe Tenco nella sezione “Interprete di canzoni” (targa assegnata a Tosca); si classifica al nr. 8 (tra 708 nominati) tra i migliori dischi dell’anno nella World Music Chart Europe e al nr.9 della Transglobal World Music Chart, charts internazionali stilate da esperti giornalisti di settore; finalista al Premio Parodi (rimandato al 2021); selezionata per lo showcase all’International Kulturbörse di Friburgo e in nomination per il premio “Freiburger Leiter” (Germania); finalista per il Preis der Deutschen Schallplatten Kritik (Germania) e per il FolkHerbst (Germania, rimandato al 2021); riceve il Premio Vincenza Magnolo.

ENGLISH

An intense and passionate reflection, from a female point of view, on the various faces of love: from the biggest love to the most desperate and very tender one, and from the type that becomes unhealthy to the one that is possessive and abusive. This is “Amoreamaro” (Bitter Love), the new album by Maria Mazzotta, one of the most emblematic musical personalities of Southern Italy. Previously with the “Canzoniere Grecanico Salentino” band, Mazzotta has gone on to become one of the most appreciated voices on the European world music scene.

Ten tracks in all, two of which are unpublished, that fearlessly pass through all the emotions that this feeling can arouse, with the song as a vehicle for catharsis, consolation, strength, and as a “cure”, which is so very typical of popular tradition. They range from little ditties to traditional songs rearranged and enriched with new sounds and words, up to the milestones that paved the way of the great Italian song like “Lu pisci Spada” (“The Swordfish”) by Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più” (“I Don’t Like You Anymore”) made successful by Gabriella Ferri, and “Rosa canta e cunta” (“Rosa Sings and Recounts”) by the great Sicilian singer-songwriter Rosa Balistreri.

But the heart of the album can be found in the two unpublished works sung in the dialect of the Salento area: “Nu me lassare” (“Don’t Leave Me”), a painful ballad dedicated to love, an imploring lament to those who no longer exist; and the title track “Amoreamaro” – in the pizzica music style, which is also a dance – there is a rhythm traditionally played for healing the “tarantolate” (women who were supposedly bitten by a tarantula spider which was once thought to cause a form of hysteric behavior) which ideally aims to heal a sick world.

Musically speaking, there is Madagascan musician Bruno Galeone leading the way on accordion and piano, with the addition of ethnic drums and percussions by the Iranian Bijan Chemirani (in “Tore Tore Tore”) and Andrea Presa on didgeridoo (in “Amoreamaro”).

The album was released on January 10th 2020 by Agualoca Records. The illustration on the cover is an exclusive work by Simone Lomartire. Graphics are by Giulio Rugge.

With this album Maria meeting great acclaim by the audience and by the critics. “Amoreamaro” is nr.9 of “Best Album of 2019/20 season” by Transglobal World Music Chart, finalist of prestigious Targa Tenco.

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FRANÇAIS

Amoreamaro” (Amour Amer), le nouvel album de Maria Mazzotta, l’une des personnalités musicales les plus emblématiques du sud de l’Italie est une réflexion intense et passionnée, d’un point de vue féminin, sur les différents visages de l’amour traitant de l’amour passionnel, tantôt tendre ou désespéré, et des personnalités destructrices que l’on peut rencontrer.  Auparavant avec le groupe «Canzoniere Grecanico Salentino», Maria Mazzotta est devenue l’une des voix les plus appréciées de la scène musicale européenne.

Ces dix morceaux traversent sans crainte toutes les émotions que ce sentiment peut susciter, le chant servant de véhicule à la catharsis, de consolation, de force et de «remède», évocation si typique de la tradition populaire des Pouilles. Des chansons populaires aux morceaux traditionnelles réarrangées et enrichies de nouveaux sons et mots, jusqu’aux jalons qui ont ouvert la voie à la grande chanson italienne comme “Lu pisci Spada” (L’espadon) de Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più”(Je ne t’aime plus) de Gabriella Ferri et “Rosa canta e cunta” (Rosa chante et raconte) de la grande artiste sicilienne Rosa Balistreri.

Le cœur de l’album réside dans les deux compositions de Maria chantées dans le dialecte de la région du Salento: «Nu me lassare» (Ne me quitte pas), et «Amoreamaro» qui donne son titre à l’album, dans le style de musique pizzica, qui est aussi une danse. La pizzica est traditionnellement jouée pour guérir, lors des tarentelles, véritable musique de transes.

Le musicien malgache Bruno Galeone accompagne Maria avec justesse et brio à l’accordéon et au piano. On peut y retrouver également le percussionniste iranien Bijan Chemirani sur le titre “Tore Tore” et Andrea Presa au didgeridoo sur “Amoreamaro”.

L’album est à paraitre en janvier 2020 sur Agualoca Records. Illustration: Simone Lomartire. Graphisme: Giulio Rugge.

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01- VORREI VOLARE / BALLATA DELLA PRESA DI COSCIENZA (Trad. / R.Durante – D.Durante)
Si tratta di due stornelli, che nella tradizione sono una forma musicale utilizzata per comunicare qualcosa che solitamente in pubblico non si può comunicare, come una dichiarazione d’amore o, al contrario, delle offese.
“Vorrei volare” é uno tra gli stornelli d’amore tradizionali più conosciuti in Salento. “Ballata della presa di coscienza” è invece scritto da Rina Durante, una scrittrice salentina che negli anni 70 descriveva la condizione sociale della donna in Salento.

02- SCURA MAJE (Trad.)
Brano tradizionale abruzzese, conosciuto anche come “Il canto della vedova”. É la disperazione per la perdita dell’amore, tanto che la moglie vorrebbe morire nelle braccia del marito defunto.

03- NU ME LASSARE (M.Mazzotta – B.Galeone)
Primo inedito del disco. Una ballata d’amore in salentino, il desiderio di «ritrovare» qualcuno che non c’é più.

04- ROSA CANTA E CUNTA (Rosa Balistreri)
Un omaggio a Rosa Balistreri. Racconta la sua storia: la sofferenza, la fame, la sopraffazione dei padroni, la rabbia per le ingiustizie della sua terra. Ma anche la non rassegnazione, il desiderio di restare quel che si è, di mantenere la propria dignità.

05- NO POTHO REPOSARE (S.Sini – G.Rachel)
É una canzone d’amore sarda scritta nel 1920 ma oramai considerata un classico della canzone tradizionale dell’isola. Racconta della fragilità dell’amore che è tenero come un bambino: “Se mi fosse possibile ruberei lo spirito invisibile dell’angelo, prenderei il sole e le stelle del cielo e creerei un mondo bellissimo per te, per poterti regalare ogni bene”.

06- TORE TORE TORE (Trad. – el. M.Mazzotta, B.Galeone)
Una ninna nanna in griko o grecanico (lingua minoritaria parlata nei comuni detti della Grecía Salentina, risalente probabilmente al periodo bizantino). Il testo in salentino è inedito, scritto appositamente per questa versione del brano, mentre quello grecanico (tradizionale) è stato adattarlo musicalmente su un tempo dispari, tipico dei balkani, proprio per creare un ponte, un legame più stretto tra queste due terre.

07- LU PISCI SPADA (D. Modugno)
Famosissimo brano di Domenico Modugno, ispirato alla pesca del pesce spada che fino agli anni 50 si praticava nello stretto di Messina. Una volta presa la femmina, i pescatori aspettavano il maschio che per istinto non abbandonava la compagna ma si lasciava morire con lei. Un amore unico ed esclusivo, il modello romantico dell’immaginario femminile, almeno del sud Italia, in un passato non tanto lontano.
“Ma l’esclusività oggi – spiega la Mazzotta – talvolta ha ben altre conseguenze, spesso irreparabili”.

08- BEDDHA CI STAI LUNTANU (trad.)
Brano tradizionale salentino, una delle poesie d’amore più belle. Qualcuno, da molto lontano, parla al suo amore e dice: “bella, se sei lontana e vuoi vedermi affacciati alla finestra di ponente, se hai freddo sono i miei sospiri, se hai caldo è questo mio cuore che arde, se vedi onde in mare non le temere, sono le mie lacrime, fiumi correnti, e se senti voci e lamenti, sono io che ti chiamo, e tu non mi senti”.

09- AMOREAMARO (M.Mazzotta – B.Galeone)
É il secondo inedito del disco. Un canto al “mondo malato” che si tenta di guarire con questa pizzica, tradizionalmente usata per curare le donne “tarantate”, simbolicamente morse dal ragno, ma realmente affette da una sorta di depressione. “É quello che cerchiamo di fare con questo brano – spiega Maria Mazzotta – cerchiamo e sperimentiamo le diverse possibilità di vibrazione, del corpo strumento e della terra, per scatenare una reazione, provocare il caos che riporta alla quiete, all’equilibrio”.

10- TU NON MI PIACI PIÙ (M.Castellacci – D.Gribanovski)
Un omaggio alla grande Gabriella Ferri e un ideale chiusura con il lieto fine: il riscatto di chi si libera, con dignità, dal dolore di una storia finita e guarda avanti.

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